M.S. Testuzza, Cibo e pratiche alimentari tra diritto e religione. Strategie euristiche dell'età premoderna, Acireale-Roma, Bonanno (Collana: Storie del Diritto), 2018, pp. 160 [ISBN 978-88-6318-191-3]
Il consumo del cibo - profilo centrale di tutti i complessi religiosi per le sue ineludibili connessioni con il mondo degli affetti, degli istinti primari e della morale - rappresentò quasi naturalmente uno dei tanti pilastri intorno al quale la raffinatissima scienza giuridica di antico regime si interrogò su facultates agendi e articolò una rete protettiva di norme restrittive e permissive. Con uno speciale focus sulla riflessione canonistica e teologico-morale dell'età premoderna, guardando alla sua prospettiva teorica - contraddistinta nelle sue molte varianti dall'originaria tensione escatologica -, e al "soggetto" postulato dalla sua antropologia - tra permanenze e cambi di volto -, questo libro si propone di tematizzare (e problematizzare) alcuni aspetti di un paesaggio tanto resistente all'usura della longue durée quanto frastagliato nei suoi disseminati tòpoi.
Il consumo del cibo - profilo centrale di tutti i complessi religiosi per le sue ineludibili connessioni con il mondo degli affetti, degli istinti primari e della morale - rappresentò quasi naturalmente uno dei tanti pilastri intorno al quale la raffinatissima scienza giuridica di antico regime si interrogò su facultates agendi e articolò una rete protettiva di norme restrittive e permissive. Con uno speciale focus sulla riflessione canonistica e teologico-morale dell'età premoderna, guardando alla sua prospettiva teorica - contraddistinta nelle sue molte varianti dall'originaria tensione escatologica -, e al "soggetto" postulato dalla sua antropologia - tra permanenze e cambi di volto -, questo libro si propone di tematizzare (e problematizzare) alcuni aspetti di un paesaggio tanto resistente all'usura della longue durée quanto frastagliato nei suoi disseminati tòpoi.